Amanda Lear è una infiorescenza fuori dal comune. Che dire: anche Il Conte ha ceduto al suo fascino solare e le assegna la Cartina d’Oro.
Come abbiamo anticipato nella prima recensione di Uroboro Weed: c’è l’inizio, c’è la fine, e ogni fine è un nuovo inizio. Questo è uno dei tanti significati del simbolo che l’azienda piemontese ha scelto come nome e come logo: Uroboro. Il serpente che si morde la coda, ma non muore. Il cerchio infinito della morte e rinascita, come l’araba fenice che rinasce dalla sue ceneri.
Per maggiori informazioni sull’azienda Il Conte rimanda alla prima recensione.
Oggi tocca ad Amanda Lear, una cima dal nome imponente e molto, molto particolare. Percentuale rilevata dalle analisi: 11.14% e soprattutto un gustoso 0.75% di CBG.
La confezione
Anche qui lavoro ben fatto perchè segue la gabbia grafica di Uroboro Weed ben fatta, rispettando spazi e ingombri. L’affezionato collezionista riconoscerà subito il produttore. Per l’analisi grafica vale quanto anticipato sulla Silver Surfer.
Aspetto
Cosa aspettarsi da una canapa che ha il nome della famosa e prorompente donna di spettacolo, già fidanzata nientemeno che di David Bowie e successivamente musa di Salvador Dali’?
Eccola. E’ il suo momento: l’apertura della bustina. Amanda Lear entra in scena.

Il Conte tira le tende del sipario e tra le note di Tomorrow emerge trionfante Lei: la cima. E’ massiccia, determinata, stupenda per compattezza. E’ corta, un po’ tozza, il rametto è davvero imponente, segno di una vita ricca di nutrimenti ben assimilati. Non è banale.
Ma come fa Uroboro Weed a fare cime così? Non c’è foglia, grazie al trim strettamente manuale: c’è solo calice, tanto calice. Lontanamente ricorda quasi una moonrock, per quanto è smussata, felpata, spessa e grassa di resina.
Il verde intenso di questa cima è intervallato da qualche velo arancione e marroncino; alla rottura (oh, tu Santo Protettore dei Recensori di Canapa, perdonami per aver rotto l’integrità di questa monumentale cima) l’infiorescenza crocca che è un piacere e rivela sfumature più chiare man mano che si procede verso l’interno.
Amanda Lear non poteva essere un nome più azzeccato. Che piaccia o non piaccia è questione di gusti; in ogni caso la sua bellezza non può passare inosservata.
Era inevitabile che una cima di Amanda Lear fosse una cima speciale. Solida, determinata, una cima con gli attributi. Punto.
Aroma
E qui non c’è storia, quando lei calca le tavole del palcoscenico c’è solo lei: abbondante, ingombrante, la scenografia è diretta dal maestro Fruity Rossi. Si, Amanda Lear è tutta agrumata: il suo aroma ricorda direttamente quegli orsetti gommosi al limone ricoperti di zucchero, ma buono, naturale.
A volte quelli non sono orsetti, ma chissene: qui stanno volano palloncini a forma di limone, arancia, ribes, frutti rossi bilanciati da squisita dolcezza.
Pungente al palato, Amanda Lear morde con determinazione i recettori olfattivi.
Gusto
E come sempre, quando la Diva entra in scena, c’è quel momento di sorpresa: ci si aspetta quella voce squillante femminile e invece…sorpresa. Allo stesso modo, alla degustazione di Amanda Lear Il Conte si aspetta l’impatto degli agrumi, e invece…sorpresa. Al primo bacio, niente limoni né orsetti gommosi: il panorama gustativo di Amanda Lear si apre sul cuoio, e sorprende.
Dov’è l’agrumeto? Dove sono i limoni e i frutti rossi? Neanche il tempo di chiederselo: Amanda Lear, da vera diva, non delude: le note di cuoio lasciano rapidamente spazio a un meraviglioso finale citrato con sfumature più dolci, che rievoca totalmente l’analisi olfattiva. La tavolozza gustativa si completa con cenni balsamici che rinfrescano e conferiscono ricchezza.
Bene.
Intensità
Amanda Lear è ricca di CBG (0.75% è una percentuale già importante), il che la rende particolarmente appetibile ai collezionisti che già conoscono il CBD ma che vogliono spaziare su tutti i cannabinoidi, e volare più alto anche senza degustare quelli che per il momento sono ancora vietati in Italia. “Datemi divano, copertina, televisione, Amanda Lear… e la domenica pomeriggio è fatta”, dice Il Conte, abbandonandosi al relax del CBD, abbinato a quei momenti piacevolmente insoliti regalati dal CBG.
LA SCHEDA – PUNTEGGIO MASSIMO 5/5
Confezione: 4.4/5 – bustina di ottima fattura
Packaging: 4.4/5 – l’Uroboro. Ottimo accostamento di colori.
Aspetto: 4.9/5 – Monumentale. Amanda Lear è un cima con le …..lle. Chiaro.
Aroma: 4.8/5 – agrumi su agrumi. Pungente, Amanda morde il nasetto.
Gusto: 4.5/5 – la sorpresa è qui: prima cuoio, dopo limone.
Intensità: 4.6/5 – da vera diva, non scherza mai
Durata: 4.6/5 – una domenica pomeriggio si fa
Punteggio complessivo: 4.6/5 e Cartina d’Oro!
Rapporto qualità prezzo: 4.8/5
Il giudizio de Il Conte: Non serve essere né David Bowie né Salvador Dalì per apprezzare questa canapa legale da vera diva. Non può mancare nell’armadietto del collezionista.

Dove acquistare
Amanda Lear, come gli altri prodotti di Uroboro Weed, è davvero per pochi fortunati; per il momento è possibile acquistare direttamente dall’azienda, contattandoli tramite la pagina Facebook; non appena saranno disponibili altre modalità daremo tempestiva notizia. Amanda Lear è in promozione al prezzo di lancio a soli 8.70e al grammo e sconti progressivi per quantità più importanti o per ingrosso.
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Il Conte
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