Direttiva del Ministero degli Interni sulla canapa. Perché questo giro di vite é un attacco a tutta la canapa?

Direttiva Salvini canapa shop. La schedatura di massa e l’obiettivo vero: affossare la proposta Mantero

La crociata personale di Matteo Salvini ha dato i suoi (piccoli) frutti.

La nuova direttiva del Ministro, infatti, é ben lontana dal realizzare la minaccia di “chiudere i cbd shop uno per uno” paventata dal soggetto.

La direttiva del Ministro degli interni Salvini sui canapa shop

È vero tuttavia che la direttiva Salvini sui canapa shop mette ulteriori ostacoli ai CBD shop: dalla “puntuale ricognizione” dei punti vendita dedicati alla canapa light sul territorio alla “verifica del possesso delle certificazioni su igiene, agibilità, impiantistica, urbanistica e sicurezza, richieste dalla legge per poter operare“.

Fin qui niente di particolarmente innovativo: Il Conte si aspetta che chiunque abbia aperto un cbd shop abbia tutte le carte in regola. Anche una ferramenta deve avere tutte le certificazioni in regola, e non si capisce perché sia il caso di specificarlo.

Inoltre, le forze dell’ordine dovranno verificare che non siano in vendita infiorescenze illegali.

E sticazzi.

“Particolare attenzione dovrà essere posta agli esercizi situati in prossimità di luoghi sensibili come ospedali, centri sportivi, parchi giochi e luoghi affollati di aggregazione (…)”

Vuole dire tutto e niente: cosa intende esattamente il ministro per “particolare attenzione”?

Le forze dell’ordine non potranno permettersi distrazioni?

Sarà vietato pensare alla lavatrice da far partire a casa mentre fanno un controllo?

In realtà, se la direttiva dice tutto e un bel niente, c’é un fatto che fa riflettere.

Prevede la schedatura di tutti i canapa shop

Le forze dell’ordine dovranno condurre una “approfondita analisi del fenomeno” e “riportare l’analisi ai comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza”.

Ciò non é divertente.

Non per il fatto in sé, che non comporta aggravi particolari sulla gestione dei punti vendita, ma perché qui l’onnipotente Ministero del Interni ha dato ordine di fare una lista di tutti i cbd shop del territorio.

Che bisogno c’é di aggiungere la sistematica schedatura dei punti vendita? È il primo passo verso qualcos’altro?

Poiché la Storia si ripete, é bene ricordare che (wikipedia) dagli anni 1931-1932, le Camicie Brune impedirono l’ingresso nei negozi ebrei, le finestre vennero sistematicamente distrutte e i proprietari dei negozi ebrei minacciati.

In Italia, gli ebrei furono colpiti da una molteplicità di provvedimenti amministrativi che limitarono la loro esistenza. Tra le attività vietate: fotografi, commercianti di preziosi, venditori di oggetti di cartoleria, di libri, di giochi per bambini; a loro era vietato affiggere annunci mortuari, inserire il nome negli elenchi telefonici, possedere una radio e in seguito l’automobile, essere iscritti a circoli sportivi e ricreativi.

Anche il recente smantellamento dello stand della casa editrice vicina a Casa Pound non é un bel segnale. A quando il rogo dei loro libri? E la notte dei cristalli?

Le forze dell’ordine dedicate al controllo dei fiori secchi

Il Conte immagina le grida di giubilo che si sono levate nelle caserme dei Carabinieri: qual gioia sarà per loro visitare gli shop uno per uno, con massima attenzione e senza pensare alla lavatrice, e dedicarsi al controllo accurato dei fiori essiccati.

Di sicuro chi ha scelto di dedicare la propria vita alla repressione del crimine non vedeva l’ora di andare a controllare i fiori secchi.

Viene da chiedersi quali siano i consiglieri di Salvini. Si scopre che tra i consiglieri più ascoltati ci sono i responsabili delle strutture di recupero dei tossicodipendenti.

San patrignano, anyone?

Nel frattempo, al boschetto di Rogoredo lo spaccio festeggia

E infatti é dalla più grande piazza di spaccio del Nord Italia che si levano le vere grida di gioia.

Si, perché il giro di vite sui canapa shop farà dedicare tempo ed energia delle forze dell’ordine agli shop anziché allo spaccio di droga.

Gli sputapalline sono al settimo cielo. Avranno più tempo per vendere sostanze illegali, le forze dell’ordine andranno a schedare gli shop anziché entrare nel boschetto dello spaccio, e i pusher avranno la possibilità di entrare in contatto con minorenni a cui vendere, nella migliore delle ipotesi, marijuana di pessima qualità – o più probabilmente proporre loro sostanze ben più redditizie. Grazie, Ministro.

Anche a San Patrignano saranno contenti, il loro business del recupero resterà inalterato e i loro maiali continueranno a crescere belli grassi e ben nutriti.

Perché la canapa light deve essere difesa

Questa crociata é senza capo né coda.

La canapa light é priva di qualsiasi effetto psicotropo e non c’é ragione di muovere guerra.

Sul mercato ci sono aziende professionali e rispettabili che operano nel rispetto di tutti i requisiti (non chiarissimi) di legge.

Quindi ci deve essere dell’altro sotto.

Forse Salvini vuole colpire la canapa light per tenere altissima l’asticella della negoziazione sul vero banco di prova: la proposta Mantero per la legalizzazione della cannabis.

L’assalto alla canapa light é strumentale per colpire tutta la cannabis

Ebben si – il Ministro é uscito allo scoperto.

Salvini ha imparato da un politico di razza: Umberto Bossi, del quale tutto si può dire ma bisogna riconoscere che é stato l’uomo politico con più senso tattico degli ultimi 30 anni.

Da Bossi, Salvini ha imparato a puntare su qualcosa per ottenere qualcos’altro.

Anni fa, quando la Lega andò al governo con Berlusconi, Bossi voleva fortemente il ministero degli interni. Perché il ministro degli interni controlla la polizia, i servizi segreti e i prefetti, che nominano i segretari comunali – coloro che hanno più potere dei sindaci nei comuni.

Bossi, in fase di negoziazione, puntò al ministero della difesa. La negoziazione saltò, come previsto dal vecchio capo. La candidatura della lega alla Difesa fu impallinata, e Bossi ripiegò sul vero obiettivo: il ministero degli Interni, sulla cui poltrona si accomodò Maroni.

Salvini ha imparato da Bossi, senza averne l’anima.

L’attacco ai canapa shop serve probabilmente ad alzare l’asticella della negoziazione sulla legalizzazione della cannabis.

La proposta Mantero gode infatti di ottimo sostegno in Parlamento, e se diventasse legge metterebbe in estrema difficoltà Salvini e soprattutto sposterebbe consensi verso il M5S.

Dopo tutto questo baccano, la conclusione ragionevole che metterà daccordo tutti potrebbe essere la regolamentazione della canapa light, magari con qualche piccola concessione, per arrivare al vero obiettivo di Salvini: affossare definitivamente la proposta Mantero sulla regolamentazione della cannabis.

L’invito de Il Conte a Matteo Salvini

Il Conte, in quanto figura imparziale e conoscitore del mercato della canapa light, invita ufficialmente il Ministro degli Interni a un incontro e una chiacchiera di approfondimento per condividere conoscenza sulla canapa light e su tutta la cannabis in generale.

Il Ministro potrebbe scoprire che il pregiudizio è solo figlio della mala informazione.

Anche perché l’onda della legalizzazione della cannabis é già partita e arriverà prima o poi anche da noi. Anche lo stato di New York legalizzerà quest’anno l’uso ricreativo, mentre la città di Denver ha depenalizzato l’uso dei funghi contenenti psilocibina.

Ci sarà una ragione se in tutto il mondo legalizzano la cannabis ma non le droghe.

Fly high!

Il Conte

3 pensieri su “Direttiva del Ministero degli Interni sulla canapa. Perché questo giro di vite é un attacco a tutta la canapa?”

  1. Personalmente credo che questa sia più una campagna elettorale ben studiata. I consensi sono quello che cercano i politici, poco importa da chi vengono, così una gran fetta di elettori, “i proibizionisti”, hanno un nuovo punto di riferimento, un volto noto a cui “concedere” il proprio voto. Cosa succederà realmente è ancora presto per dirlo, la legge 242 per quanto superficiale e incompleta è ciò che realmente ora conta, il resto sono “chiacchiere e distintivo”. In attesa che l’Italia si avvicini ad una politica di sviluppo, più che ad una politica di “piazza”, incrociamo le dita e speriamo che il governo la smetta di giocare con le vite dei cittadini e cominci a pensare a lavorare per consentire a tutto il popolo italiano di vivere nella dignità che merita.

  2. Nell’ultimo mese la lega ha perso il 6% nei sondaggi, probabilmente non sta funzionando così bene 😉 per il resto sono daccordo!

  3. Pingback: Legge e negozi canapa, le 10 cose da sapere con il Decalogo di Canapa Sativa Italia - Erba del Conte

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