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Cataclisma nel mondo canapa light? 4 Milioni di euro per Easyjoint, dalla canadese LGC

Cataclisma e apocalisse nel settore della canapa light? Forse no. Anzi. Easyjoint incassa 4 milioni di euro dal fondo canadese LGC, che in cambio acquisisce il 47% del capitale dell’azienda italiana.

Complimenti a Marola e soci che con la vendita a LGC mantengono il controllo del pacchetto di maggioranza ed intascano una cifra sufficiente per campare ai tropici per il resto dei loro giorni.

I fatti: Easyjoint e LGC, fondo canadese

Easyjoint ha lanciato per prima in Italia il business della canapa legale. Sfruttando con intelligenza una mezza falla legale del sistema italiano, l’azienda ha costruito un piccolo impero. A loro va la palma di innovatori e visionari.

Luca Marola e soci si sono spinti là dove nessuno era mai giunto prima, e oggi i numeri danno ragione a loro.

Fondata nel 2017 da un piccolo gruppo di visionari e antiproibizionisti, Easyjoint per prima ha immesso sul mercato le infiorescenze di canapa legale a basso contenuto di THC ed elevato contenuto di CBD. E forse già da allora LGC aveva messo gli occhi sull’azienda italiana.

Nemmeno due anni dopo, Easyjoint:

  • ha una quota di mercato stimata dell’85% del mercato della canapa light
  • dichiara un catalogo di 150 articoli, dai fiori di cannabis ai derivati
  • vende attraverso 450 punti vendita, di cui 11 negozi a marchio Easyjoint
  • ha fatturato più di 6 Milioni di dollari canadesi

Questi sono i dati principali che hanno probabilmente allettato il fondo canadese LGC.

LGC è specializzata in investimenti nel settore canapa. Che in Canada è un tantino più vivo che in Italia, in ogni caso il nostro bistrattato paese è pur sempre una nazione da 50 milioni di abitanti.

LGC ha evidentemente percepito l’opportunità di una espansione in Italia, portando alla fase finale la trattativa (il che significa che ormai è sostanzialmente …fatta) di acquisizione di quasi la metà di Easyjoint.

Cosa cambierà adesso?

Come prima cosa, la buona notizia è che il controllo (e di conseguenza le decisioni strategiche) di Easyjoint rimane in mani italiane.

L’ingresso di una multinazionale (della canapa) nel mercato italiano della canapa light è una notizia semplicemente grandiosa per chiunque sia coinvolto nel settore.

La disponibilità economica di una azienda del calibro di LGC porterà nuovi investimenti per Easyjoint e indirettamente per tutto il settore della canapa light.

Possiamo ragionevolmente aspettarci:

  • Maggiore espansione del mercato della canapa light
  • Opportunità più grandi per produttori e rivenditori
  • Offerta più ampia per i consumatori
  • Opportunità di lobbying più forte sui politici italiani (allora, la legalizziamo o no??)

In pratica questo è il salto di qualità per il settore della canapa light nel nostro paese.

Dobbiamo solo fare attenzione a che Easyjoint, con più risorse, più capitale e maggiore forza sul settore, non divori rapidamente tutto il mercato che lentamente e con perseveranza centinaia di produttori e rivenditori stanno aprendo con entusiasmo e passione.

Come prima, meglio di prima?

Di conseguenza Il Conte auspica che la canapa light possa diffondersi più rapidamente nel nostro paese, e forse con la diffusione aumenterà anche la consapevolezza del consum….collezionista. Che premierà ulteriormente la canapa light di eccellenza.

L’Erba del Conte continuerà a recensire e premiare la migliore canapa light d’Italia come prima e meglio di prima, grazie al supporto delle migliaia di appassionati che ci seguono ogni giorno.

E a tutti: ai grandi produttori, alle grandi catene, ai CBD Shop sia chiaro un concetto.

La canapa light è qui per restare.

Che dire? Complimenti a Easyjoint.

Fly high!

Il Conte

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2 pensieri su “Cataclisma nel mondo canapa light? 4 Milioni di euro per Easyjoint, dalla canadese LGC”

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