Rivoluzione, si, come in Francia, ma l’italiano resta sul divano. Il testo caustico del video “Una Storia Italiana” canta il disagio di 12000 italiani che operano nel cannabusiness e vorrebbero solo poter lavorare in tranquillità
Monkey Weed, l’azienda guidata dal vulcanico Luigi Antonucci, uno dei migliori coltivatori d’Italia (se non il migliore, a giudicare dall’abbondanza e dalla perfezione dei risultati – qui la recensione della CSI di Monkey Weed, insignita della Cartina d’Oro) su dimensioni medie e medio-piccole, ha finanziato e sostenuto la realizzazione di questa traccia musicale con video in collaborazione con questi sponsor:

Una Storia Italiana è già diventata la traccia di riferimento per tutti gli operatori del cannabusiness italiano. E’ stata lanciata questa settimana, all’indomani del colpo di mano del presidente del Senato che ha cassato l’emendamento Mantero-Mollame che ha rigettato nell’abisso le prospettive di definitiva legalità nel settore.
Il genere musicale si presta con facilità ai temi di protesta; in questo caso, il video e il pezzo sono la fredda e lucida analisi della situazione attuale.
Per dirla con le parole di Monkey Weed (qui il profilo instagram):
La canapa non è droga e la sua coltivazione è sempre stata legale. Quale miglior mezzo se non la musica, da sempre sinonimo di libertà, per dare voce a tutti quei padri e madri di famiglia che vorrebbero solo poter lavorare con una normativa certa ed equa?
Non siamo criminali!
Guarda il video:
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Free free ganja weed..
Il Conte