coppa con foglia

Cannabis Cup, storia e leggenda

La leggendaria Cannabis Cup! In Italia abbiamo iniziato da poco; nel mondo si organizza dagli anni 80. Storia e leggenda della competizione che spalanca le porte del successo ai vincitori.

Erano gli anni 60 e alcuni dicono a Il Conte che si stava meglio quando si stava peggio.

Negli USA Kennedy era presidente, non c’era Facebook né Whatsapp, la televisione era in bianco e nero, il cibo era più naturale e i bambini in Italia giocavano in strada. Faceva freddo in inverno e caldo in estate. C’era sempre grande musica in radio, ci si vestiva di mille colori e la Germania, divisa in due, sapeva stare al suo posto in Europa.

Per contro, la cannabis era illegale pressoché ovunque e non c’era nessuna cannabis cup in Italia né altrove. Negli USA c’era l’apartheid, il mondo era costantemente sotto la minaccia della terza guerra mondiale, e per ben due volte siamo stati a un passo da una guerra nucleare vera e propria (crisi dei missili di Cuba ed errata segnalazione russa di un lancio americano), il che avrebbe generato problemi ben più grandi del trovare la migliore canapa legale a buon prezzo nel 2019.

La polizia americana non scherzava, e massaggiava con generosità chiunque passasse la linea.

Le origini della Cannabis Cup: la rivista High Times

In quegli anni Tom Forcade, nato e cresciuto in una famiglia di tradizione militare, vide un suo amico passare sotto le gentili manine delle forze dell’ordine, ne rimase sconvolto e si unì al movimento della controcultura che avrebbe successivamente rivoluzionato il mondo.

Anche Tom avrebbe rivoluzionato il mondo.

Tom Forcade, anni dopo, fondò High Times, la prima rivista dedicata alla marijuana e alla controcultura delle sostanze illegali in generale, uscita per la prima volta nel 1974. In quegli anni esisteva Playboy con il suo paginone centrale ricco di foto senza veli; Tom Forcade ebbe l’intuizione che anche High Times avrebbe dovuto avere un paginone centrale senza veli. Al posto di procaci signorine svestite, il paginone di High Times mostrava enormi cime e piante per gli amanti del genere. Ammiccava anche a sostanze ben più pericolose.

La nuova rivista costituiva un cambio epocale nel panorama dell’editoria mondiale.

L’arrivo di Steven Hager e il passaggio editoriale alla cannabis. L’idea della Cup

Fast forward al 1988. Scomparso il fondatore, la rivista passa indenne attraverso gli anni e verso la fine degli anni 80 viene posta sotto la guida di Steven Hager. Il nuovo direttore trasforma High Times e decide – con intelligenza – di rimuovere qualsiasi riferimento alle sostanze più problematiche, e di concentrare l’intera linea editoriale sulla cannabis.

Hager non aveva la minima idea di cosa potesse essere una Cannabis Cup. L’idea prese forma solo dopo l’incontro con il fondatore di una delle prime seedbank, che nel frattempo aveva fatto una fortuna vendendo semi di canapa di alta qualità in tutto il mondo.

Era il 1988 e dall’incontro di queste due menti nacque la prima competizione volta ad incoronare la canapa migliore del mondo: la Cannabis Cup, organizzata da High Times.

La prima edizione

La prima edizione della Cannabis Cup si tenne in un hotel di Amsterdam nel 1988, in presenza di un ristretto numero di hippy, molte chitarre e un numero imprecisato di cartine.

La vincitrice fu la leggendaria Skunk #1, creata da Sam the Skunkman anni prima sulle colline di San Francisco. Il vero nome di Sam the Skunkman era David Watson, che proprio nel 1988 emigrò dagli USA all’Olanda perchè la sua attività stava cominciando a dargli qualche problema con la DEA (agenzia antidroga USA). Sam the Skunkman vinse il premio; subito dopo decise di vendere tutto e fare altro.

La prima cannabis cup funzionava più o meno allo stesso modo di come funziona oggi: una giuria di esperti internazionali di canapa valutava le singole infiorescenze sulla base dei parametri che Il Conte valuta quotidianamente: aspetto, aroma, degustazione, intensità.

copertina high times cannabis cup
Il vincitore

Le edizioni successive

La crescita fu rapida e la competizione divenne in un attimo il punto di riferimento per breeders e growers di tutto il mondo. Vincere la Cannabis Cup significava avere il prodotto migliore dell’anno e spalancare le porte al successo. Dalle edizioni successive della competizione sono emersi gli strain leggendari che ancora oggi sono i più amati dai consumatori canadesi: Jack Herer (1994), White Widow (1995), Blueberry (2000) per citarne alcune; qui l’elenco di tutti i vincitori.

La Cannabis Cup in Italia

Oggi non si tiene più una Cannabis Cup sola ad Amsterdam. Le edizioni sono numerose e si svolgono nei paesi dove la canapa è legale. Non esiste quindi più la migliore canapa dell’anno; vengono invece assegnati più premi nei contesti di fiere e festival su base locale.

L’Italia, per ovvie ragioni, non ha mai ospitato la Cannabis Cup di High Times.

Grazie all’arrivo sul mercato della canapa legale, le cose sono cambiate e – come sempre in questo paese un tantino disorganizzato – mezza Italia si è messa a organizzare una competizione simile.

La Cannabis Light Cup di 4.20 Hemp Fest

Tra le tante competizioni nate in Italia, la Cannabis Light Cup di 4.20 Hemp Fest è quella che Il Conte ritiene più autorevole, ed è anche la prima ad essere stata organizzata in Italia e in Europa in un contesto di fiera di spessore internazionale.

Giunta alla seconda edizione, quest’anno la Cannabis Light Cup di 4.20 Hemp Fest è organizzata in collaborazione con Erba del Conte. La competizione vedrà la presenza di Frenchy Cannoli, Franco Casalone, un delegato di 4.20 Hemp Fest e Il Conte, oltre ad altre personalità che in questo momento non possiamo svelare.

L’evento si terrà il 3/4/5 Maggio a Milano durante la fiera.

La richiesta è alta e presto le iscrizioni saranno chiuse. Nel frattempo è ancora possibile partecipare.

Tutte le info qui: cannabis light cup italia informazioni e iscrizione.

Fly High!

Il Conte

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